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Costruito nella bottega di Nicola, un anno prima della
sua morte, da Girolamo II, unico suo figlio liutaio.
Lo strumento, rispettando la prassi dell'epoca, porta un'etichetta originale
di Nicola, a quel tempo ancora titolare della bottega. Il violino svela in ogni sua parte una raffinata lavorazione, che rivela
all'occhio esperto la mano accurata di Girolamo.
Lo strumento, unitamente al violino di piccolo formato di Matteo Goffriller,
venne donato nel 1935 dal barone Giuseppe Zappalà Asmundo, al museo
civico del Castello Ursino di Catania.
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